E’ sold out, orgogliosamente sold out per Gianfranco Jannuzzo che ritorna nella sua Agrigento con lo spettacolo eterno di Pirandello: “Il Berretto a Sonagli”. Ma questa volta oltre a recitare davanti a un pubblico numerosissimo che gremirà la Casa Natale di Luigi Pirandello nel Piazzale Caos di Agrigento, Jannuzzo avrà ancora più motivo di inorgoglirsi del suo successo tra le mura di casa. Tutti sanno con che spirito, con che emozione e con quale senso affettivo ritorni periodicamente nella sua Agrigento Gianfranco Jannuzzo. Tra la sua gente che gli stimola ricordi indelebili ci sono anche angoli, strade, scorci panoramici, visi di adulti, vecchi e bambini che egli ha saputo immortalare in artistiche e splendide fotografie in bianco e nero che sono state pubblicate nel suo libro intitolato “Gente mia” edito da Medinova a cura di Angelo Pitrone. Una bellissima raccolta di fotografie artistiche che parlano di quel Sud che gli appartiene come cultura e formazione umana che ancora oggi è radicata in lui, nonostante la sua professione di attore lo abbia portato in tante altre parti del mondo. Ma qui, ad Agrigento, c’è la sua casa, c’è la Girgenti che è storia, cultura, narrazione di una letteratura che è l’orgoglio della nostra Italia. E’ quella palpabile trasmissione di sentimenti che in Jannuzzo si esaltano non appena arriva in Sicilia, dove avverte il profumo di momenti di giovinezza che sono ancora troppo vividi in lui. Momenti che lo esaltano nella vita privata con la sua gente e, soprattutto, con chi corre in teatro per sentirlo recitare, applaudire il fascino del sapere stare su quel palcoscenico che da sempre rappresenta il vero senso della sua vita. E sarà così anche stasera in quella che fu la casa di Pirandello, il grande drammaturgo agrigentino che tutto il mondo ci invidia da sempre. “Il Berretto a Sonagli” è una delle grandi opere di Pirandello che è stata replicata moltissimo in teatro, proprio per la sua trama che racconta la vita e situazioni che non sono soggette alla mutazione pur nel vorticoso trascorrere del tempo. “Il Berretto a Sonagli” prende spunto da due novelle: “Certi obblighi” e “La verità”, dove in entrambi i casi si narra di un marito che, nonostante sia a conoscenza dell’adulterio della moglie, lo accetta con rassegnazione, ponendo come unica condizione la salvaguardia dell’onorabilità. La società costringe gli individui ad apparire rispettabili, obbedendo a precisi codici di comportamento; in realtà tutto è permesso purché si salvino le apparenze. Ecco, proprio quelle apparenze di cui ancora oggi siamo “vittime” al cospetto di una società che condanna ciò che siamo veramente nella nostra sfera più intima. E salvare l’onorabilità agli occhi degli altri è stato da sempre uno dei problemi più grandi della storia dell’uomo, soprattutto in quei centri urbani in cui il chiacchiericcio e le malelingue tendono volutamente a ferire la persona. Una trama che Luigi Pirandello scrisse, spinto da quel tempo in cui il contesto sociale dava maggiore forza all’apparire per nascondere la verità. E noi che abbiamo assistito a questo spettacolo recitato da Jannuzzo in più occasioni, diciamo che stasera – nella casa natale di Luigi Pirandello – sarà ancora più emozionante seguire questo spettacolo teatrale che sicuramente si impernierà sulla maggiore empatia tra artista e spettatore. Sì, perché qui, nella Girgenti unica al mondo, recitare uno spettacolo di Pirandello non è la stessa cosa di altrove.
Salvino Cavallaro